Storia e curiosità
Il ristorante dell’Albergo Vettore svolge la sua attività da circa 40
anni. Negli ultimi dieci anni con la gestione attuale, si è puntato molto sul
rilancio del reparto di ristorazione, con uno Chef professionista e con l’aumento
delle proposte alimentari. Ci si è specializzati nella cucina per intolleranze
di vario genere, cucina senza glutine, vegetariana e vegana. Le nostre specialità
sono la cucina tipica marchigiana e montanara.
I nostri piatti per il Menù della Sibilla
Zuppa di ceci e castagne (Disponibile tutto l'anno)
Piatto tipico del nostro ristorante. Soffritto di carote, aglio, mazzetto di
odori (salvia, rosmarino, lauro, e bacche di ginepro), olio extra vergine di
oliva. Ceci secchi messi a bagno per 48 ore. Marroni Montegallesi. Al resto ci
pensa il nostro chef.
Cosa c'è nel piatto
I prodotti utilizzati...
I marroni provengono dai castegneti presenti nelle aree di
Montegallo, Arquata del Tronto e Acquasanta Terme. La proprietà dei castagneti è
molto frazionata e per questo si ha una molteplicità di piccolissimi produttori
i quali conferiscono, per lo più, le castagne a dei centri di raccolta e
distribuzione. I ceci, come le castagne, erano fondamentali per il sostantemento
della gente di montagna. La produzione locale è infatti molto esigua e spesso,
anche in questo caso, il raccolto viene conferito e trattato da aziende di
confezionamento e distribuzione.
...e i loro produttori
I marroni vengono forniti dalla ditta Camacci & figli, centro di
raccolta e distribuzione dei marroni montegallesi. I ceci sono distribuiti dal
Mulino Petrucci Martino & C. di Arquata del Tronto
Metodo di produzione
La produzione delle castagne prevede metodi assolutamente naturali.
Gli unici interventi che vengono effettuati sulle piante sono quelli di potatura
ed innesto ed il terreno vede unicamente interventi di pulitura. I Ceci sono
coltivati con tecniche di agricoltura biologica
Questi prodotti aiutano la biodiversità
La coltivazione del castagno ha costituito per secoli una delle
forme più radicate e diffuse di sostentamento per il territorio appenninico e
rappresenta un elemento del paesaggio tipico di alcune aree del Parco Nazionale.
La coltura del castagno non rende necessario l'uso di concimi e diserbanti,
pertanto non si hanno alterazioni dovute a sostanze chimiche. Gli unici interventi
effettuati sul castagneto sono la potatura e prima del periodo di raccolta,
la pulizia del sottobosco che consiste nella rimozione di parte dei residui
di potatura, felci e piccoli arbusti. Per sua natura il castagneto coltivato
rappresenta un ambiente particolarmente idoneo ai chirotteri forestali
(pipistelli), che beneficiano di spazi più ampi rispetto a quelli disponibili
nei castagneti spontanei.